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Educazione alimentare per il bambino da zero a tre anni che pratica il corso di acquaticità. Esigenze e bisogni.

Quando è opportuno cominciare a nuotare? Sempre, a qualsiasi età e in particolare nella prima infanzia e ciò per diverse ragioni.  Anzitutto nell'infanzia si apprende tutto con maggiore facilità. La seconda ragione riguarda direttamente il fisico infantile; esso si forma giorno per giorno, con il graduale allungamento delle ossa e con il rafforzarsi dei muscoli.

Ebbene il nuoto aiuterà questa crescita poiché' rappresenta l'esercizio motorio maggiormente formativo nell’età dello sviluppo, giacché agisce direttamente su tutto l'apparato muscolo-scheletrico, facilitando lo sviluppo di un fisico più armonioso. Inoltre a questa età i bambini sono conformati in modo tale da galleggiare molto più facilmente di un adulto, grazie ad una struttura scheletrica di basso peso specifico.

Ormai sempre più voci e sempre più autorevoli si levano per indicare nell'alimentazione e attività motoria, sin dalla prima infanzia, il centro del sistema di salute.

Scrive Giuseppe Rotilio, presidente dell'Istituto Nazionale della Nutrizione: " La nutrizione è la scienza che collega l'alimentazione alla salute dell'uomo. Il fenotipo umano è il prodotto dell'espressione del suo patrimonio genetico in rapporto alla sollecitazione dell'ambiente. In questa interdipendenza la qualità e durata della vita dipende in gran parte dall'ingestione e utilizzazione di nutrienti, come momento primario dell'azione dell'ambiente sul genotipo".

I costituenti della dieta sono estremamente vari in rapporto all’età e alle condizioni fisiologiche del soggetto.

I bambini nella fase di crescita richiedono alimenti ricchi di proteine che abbondano nella carne, pesce e nei legumi, di calcio, di cui è ricco il latte, migliore se scremato, o di capra, di vitamine e sali minerali, fornite dai vegetali e di fosforo contenuto nelle uova.

I problemi più importanti da affrontare nel campo dell'alimentazione infantile sono: allattamento materno - allattamento artificiale e divezzamento o svezzamento.

 

Allattamento materno

Il latte materno è l'alimento più adatto per il neonato ed è sostituito solo per gravi motivi. Il latte materno attraversa diverse fasi maturative adatte alle esigenze del neonato: nei primi cinque giorni di produzione si ha il "colostro", poi si passa a un latte di transizione e infine al latte materno maturo; ogni produzione corrisponde a composizioni diversificate. Per esempio il colostro è un alimento iperproteico perché' il neonato nei primi giorni di vita richiede un apporto proteico molto elevato. Inoltre i neonati allattati al seno sono meno esposti alle infezioni rispetto ai bambini allattati artificialmente, perché' nel latte materno sono presenti fattori molto importanti, tra i quali il bifido, con attività antinfettiva nei confronti di agenti patogeni intestinali, e acidi grassi polinsaturi in percentuale maggiore rispetto al latte artificiale o vaccino, cellule del latte ad azione antibatterica e antimicotica. È importante ricordare anche il contenuto di ferro, basso, ma altamente più assimilabile che non nel latte artificiale, pertanto l'anemia ipocromica è difficile.

Tuttavia si possono verificare, durante l'allattamento al seno, dei problemi legati a uno stato di non perfetta salute della mamma, o a temporanei impedimenti di allattamento al seno.

Tra i casi più frequenti ricordiamo l'assunzione di farmaci da parte della mamma: innanzitutto è meglio ricorrere a dosaggi minimi di somministrazione, valutando le possibili interazioni del farmaco con il latte materno e pertanto sul trasferimento dello stesso al neonato, vigilando sull'eventuale comparsa di effetti collaterali indesiderati nel lattante. È sempre meglio somministrare il farmaco alla mamma subito dopo la poppata, in modo che questo non abbia una concentrazione elevata, di modo che non si accumuli nel latte.


Allattamento artificiale

Sostituisce l'allattamento al seno in caso di gravi impedimenti, come per esempio l'alagattia materna, cioè la mancanza di latte.
L'allattamento artificiale rappresenta l'evoluzione fisiologica dell'allattamento materno. Prestate particolare attenzione alle esigenze del neonato: apporto idrico-metabolismo basale-perdite caloriche-accrescimento corporeo-attività fisica-richiesta calorica dell'organismo per metabolizzare gli elementi somministrati.

Il latte è una sostanza chimica complessa e varia, contenente glucidi, lipidi e protidi. Gli zuccheri sono presenti in soluzioni e i lipidi in emulsione, entrambi hanno valore energetico, e le proteine si trovano in dispersione colloidale e sono alimenti plastici, poiché concorrono all'accrescimento del corpo e al ricambio cellulare.

Esistono diversi tipi di latte:

- il "latte integrato" presenta un migliore rapporto sieroalbumina-caseina, con un apporto di acidi grassi essenziali indispensabili per la crescita, in particolare del tessuto del sistema nervoso del bambino; l'integrazione avviene con l'aggiunta di varie farine, saccarosio, miele, ferro, vitamine;
- il "latte adattato", formulato dalla Società di Gastroenterologia Pediatrica, è il latte di ultima generazione e contiene acidi grassi essenziali, in particolare l'acido linoleico; lo zucchero è rappresentato da lattosio e maltodestrine; il latte adattato è adatto sino al 5° mese, poi deve essere sostituito dal
- "latte di proseguimento" con un contenuto proteico piu' elevato rispetto al latte adattato e un apporto lipidico inferiore.

Infine il "latte vaccino", consigliato dal 1° anno di età, contiene però troppi grassi animali saturi e pochi insaturi, e inoltre possiede un contenuto troppo alto di sodio, poche vitamine e ferro; se possibile sostituite il latte vaccino con il "latte di soia", perché non contiene lattosio ed è facilmente digeribile, è ricco di proteine, sali minerali, acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi e lecitina.

 

Divezzamento o Svezzamento

Questo è un periodo molto delicato, da cui dipende in buona parte il futuro alimentare del bambino: nascono, infatti, in questa età molte delle abitudini-buone o cattive- che condizioneranno i gusti e i rifiuti della vita futura.

Nel corso del 1° anno di vita del bambino il latte non è più sufficiente, e quindi subentra lo svezzamento, le cui finalità sono di fornire adeguati apporti alimentari quali-quantitativi, non più assicurabili dal solo latte materno e/o artificiale. Il bambino ha bisogno di un apporto di sali minerali e oligoelementi, un apporto proteico di origine vegetale, e necessita anche di piccoli quantitativi di fibre vegetali per modificare la flora batterica intestinale, favorendo un'evacuazione più regolare. Lo svezzamento serve infine a preparare il bambino all'assunzione di alimenti semisolidi e solidi, ponendo già le basi per una successiva corretta alimentazione. La loro introduzione nella dieta deve avvenire con gradualità quali-quantitativa, ed è sconsigliata prima dei tre mesi e dopo i sei mesi. A sei mesi questi alimenti devono fornire più del 50% del fabbisogno calorico giornaliero, mentre il latte, adattato, materno o di proseguimento, non deve essere inferiore a 500 ml/die.

Il bambino in questo periodo di rapida crescita ha bisogno di molte proteine, con una gamma di aminoacidi completi e di buona qualità. Non va dimenticato che il bambino non è una macchina indifferenziata, ma un individuo unico e originale, con i suoi gusti e le sue preferenze: va educato a una corretta alimentazione, ma anche rispettato nella sua individualità.

Attenzione agli omogeneizzati in commercio, quasi tutti a base di carne, con il rischio di un eccesso di apporto a base animale.
La carne non è assolutamente necessaria per l'alimentazione infantile ed è addirittura controindicata al di sotto del 1° anno di età.
L'integrazione del latte materno o artificiale (prima parziale poi totale) con pappe di cereali e di verdure deve essere fatta con prudenza per non far insorgere premature intolleranze alimentari.

Lo svezzamento, con l'integrazione di pappe vegetariane va fatta dal 5° mese. Si può cominciare con passata di mele (cruda o cotta), di carote e poi carote e patate. Si aggiungono gradualmente ortaggi senza dubbio digeribili: zucchine, zucca, fagiolini….
Dopo i nove mesi si può passare alle pappe con cereali, iniziando con il riso bianco. Nelle pappe sono da evitare per tutto il 1° anno di età: frumento-farro-segale, troppo ricchi di glutine; meglio avena-riso-grano saraceno e con più moderazione orzo, sempre con attenzione ad eventuali reazioni allergiche o digestive del bambino (come del resto per ogni alimento).

Iniziate con cereali bianchi, sempre biologici, per poi passare ad aggiungere gradualmente un po' di cereali semi integrali (dopo i dodici mesi), aumentando gradualmente la quantità fino ad usare i cereali integrali dopo i quindici mesi.

I cereali integrali apportano zinco e manganese, elementi indispensabili all'equilibrio del sistema nervoso.

Non dimenticate il latte di soia, ricco anche di sali minerali; ricordatevi però che il latte di soia è meno ricco di calcio del latte vaccino: il calcio va quindi introdotto con altri alimenti, quali mozzarella di bufala-mandorle e nocciole-semi di soia-fichi-minestroni o passati di verdura-fagioli secchi e lenticchie-yoghurt magro.

Lo yoghurt magro, il parmigiano reggiano ed il grana padano rappresentano un valido contributo alimentare, poiché' i due elementi negativi del latte sono quasi assenti: i grassi saturi sono ridottissimi ed il lattosio è trasformato dai fermenti.

Ricordatevi di preferire gli oli vegetali spremuti a freddo (olio extravergine di oliva-olio di girasole-di cartamo-di vinacciolo-di mais) ad alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, soprattutto acido linoleico ed acido linolenico; questo perché' la vitamina F (cioè gli acidi grassi polinsaturi essenziali) determina l’integrità delle membrane cellulari, rafforza il sistema immunitario e garantisce il buon funzionamento del sistema cerebrale e nervoso. Ciò avviene perché' gli acidi grassi essenziali rafforzano la struttura e l' impermeabilità delle membrane cellulari, la sintesi delle prostaglandine, la sintesi della mielina e della lecitina.

I legumi possono essere introdotti con prudenza nell'alimentazione del bambino dopo il 1° anno di età, o alla dentizione. Tra i fagioli preferite i fagioli dell'occhio, più digeribili; molto digeribili sono i ceci e gli azuki. Evitate la soia gialla. Cereali e legumi vanno sempre mescolati in proporzione di 1/3 legumi e 2/3 cereali, per garantire un apporto completo di aminoacidi essenziali.
Gli ortaggi naturalmente vanno usati, alternandoli opportunamente: carote-sedano-porri-cavoli...

Tra i prodotti di origine animale preferite pesce magro, come nasello-merluzzo-trota (semigrasso), e carni bianche, come pollo-tacchino-capretto-agnello, e non più di 2-3 volte la settimana.

In questa fascia di età, dalla nascita ai tre anni, è indispensabile attenersi ad una alimentazione diversificata ed attenta ai bisogni ed alle esigenze del bambino. Ricordatevi che qualsiasi attività fisica, anche un corso di acquaticità, dovrebbe essere preceduta, almeno uno ora prima, da un pasto nutriente e leggero: frutta fresca-centrifugati di frutta e/o verdura con biscotti o fette biscottate con marmellata naturale, meglio se di produzione casalinga; è nutriente e leggero anche un pezzetto di grana o parmigiano, dello yoghurt magro con frutta e/o muesli. Questi alimenti possono essere somministrati anche dopo l’attività motoria per l' elevato valore nutritivo.

Ricordate poi che l'acqua è il nostro più importante nutriente, perché rappresenta circa il 60% del peso corporeo: pertanto rispondete sempre alla sensazione di sete del bambino, e soprattutto occorre bere anche quando la sensazione non è presente. Sono particolarmente indicate acque oligominerali diluite con succhi di frutta e spremute di agrumi per reintegrare i sali minerali persi durante lo sforzo fisico.

BIBLIOGRAFIA

-Alimentazione in gravidanza e nella prima infanzia secondo il metodo Kousmine
-Il metodo Kousmine
-Società di Gastroenterologia pediatrica


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